La quinta libertà del mercato unico, dopo beni, servizi, capitali e persone, è quella dell’innovazione e della conoscenza, sempre più cruciale nel mondo attuale. Una libertà che sarà “la chiave dei prossimi cinque anni” per l’Unione Europea. Lo ha affermato Enrico Letta, ex presidente del Consiglio italiano e presidente dell’Istituto Jacques Delors, ospite d’eccezione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Università di Trento, che si è svolta martedì 26 novembre al Teatro Sociale. “L’università – ha esordito Letta – gioca un ruolo fondamentale per un motivo molto semplice. Ciò che oggi ci fa essere più in ritardo rispetto agli Stati Uniti e alla Cina è l’investimento in ricerca, conoscenza, innovazione. Siamo indietro per tanti motivi, per la frammentazione del nostro sistema, perché gli investimenti privati sono troppo frammentati. Su temi come l’intelligenza artificiale, americani e cinesi vincono perché hanno grandissime capacità di investimento. Basta vedere cosa fa sullo spazio Elon Musk con investimenti privati. Noi in Europa purtroppo siamo divisi in 27 su questi temi e non siamo in grado di reggere”.
Diventa di vitale importanza, quindi, il tema della quinta libertà del mercato unico, che Letta ha affrontato nel documento “Molto più che un mercato”, commissionatogli dal Consiglio europeo e dalla Commissione europea. “Sono ottimista – ha aggiunto ancora Letta – perché ho visto che l’ultima conclusione del Consiglio europeo di Budapest di due settimane fa ha messo la proposta della quintà libertà come una proposta che tutti i 27 Paesi europei hanno preso come tale”.