La sua passione per il canto è nata quando era bambino e non si è più fermata. A Villazzano se chiedi del Michele tutti sanno di chi stai parlando, e tutti ricordano i momenti del lockdown in cui Michele Zeni, 62 anni, animava le serate passate tra le mura domestiche con un repertorio che spaziava dalla musica leggera italiana ai canti popolari della tradizione trentina. Bastava accedere ai suoi profili social per vivere un momento di spensieratezza in un periodo che di spensierato aveva ben poco. Quando finalmente gli incontri in presenza sono ripartiti, Michele è tornato a frequentare i tre cori di cui fa parte: il coro parrocchiale di Villazzano, il coro del sabato sera e il coro Sat-Bindesi. Ma cantare in tre cori non gli basta. Finito il lavoro alla Risto 3 di via Maccani, Michele veste i panni del cantante e tutte le settimane porta il suo karaoke in sei case di riposo di Trento e nella casa di riposo di Cadine. A volte è accompagnato da Piero Chiarani, a volte va da solo e, come dice lui, “faccio cantare gli anziani”. I motivi più apprezzati e più intonati sono quelli classici, come “Romagna mia”, attraverso la quale probabilmente vengono evocati i ricordi delle vacanze estive di un tempo, e l’intramontabile canzone degli alpini “Sul cappello”. “Anche l’inno al Trentino è apprezzato. L’ultima volta l’ho cantato con gli anziani della casa di riposo di Gabbiolo con il coro Sat-Bindesi, venerdì della scorsa settimana”, ci racconta Michele, che ha un’agenda fitta di appuntamenti: solo per il giorno di Natale ha fissato due incontri. Ma canterà in casa di riposo anche prima del 25 dicembre: giovedì 19, quando Vita Trentina arriva in edicola, lui si sta già preparando per un altro karaoke. Non è mai fermo, e forse è questa la ragione per cui, quando gli chiediamo quale sia la sua canzone preferita, risponde senza esitazione: “Io vagabondo” (con un apprezzamento anche per “Azzurro” di Adriano Celentano).
Michele ha mosso i primi passi nel mondo del canto quando era alle elementari. “Mi ha insegnato a cantare Ruggero Facchini, che suonava la fisarmonica: la mia passione per la musica e per il volontariato sono nate con lui e da lì non si sono più fermate”. Michele sottolinea che il suo impegno nel volontariato non lo ferma nessuno, neanche la pergamena che ha ricevuto poche settimane fa, domenica primo dicembre, in un teatro di Villazzano gremito di persone, associazioni e autorità: oltre ai rappresentanti della circoscrizione, erano presenti il sindaco di Trento Franco Ianeselli e le consigliere provinciali Chiara Maule e Maria Chiara Franzoia. Quel giorno Michele è stato premiato insieme a tutte le associazioni della frazione di Trento attive a vario titolo nel volontariato: dallo sport alle adozioni a distanza, passando anche per il canto. Non è il primo riconoscimento ritirato da Michele. Nel 2011, infatti, al Teatro Sociale di Trento lo hanno premiato insieme ad altri ragazzi “dal cuore grande”. “In quel momento mi ero chiesta perché anche qui, nella sua comunità di Villazzano, ancora non gli avessimo consegnato un riconoscimento”, ha detto l’ex presidente della circoscrizione Luigina Bazzanella mentre chiamava sul palco del teatro Michele per “rimediare” al ritardo con il quale Villazzano ha premiato l’impegno di uno dei suoi volontari più assidui.
“Sono stato contentissimo”, racconta Michele. “Ma vorrei dire una cosa sul volontariato: è qualcosa che deve partire da sé, che non si fa per ricevere in cambio qualcos’altro. Quando vado nelle case di riposo mi rendono felici anche solo i sorrisi degli anziani. Entro pensando di donare loro qualcosa, ma in realtà uscendo mi rendo conto che ricevo molto ma molto di più”.