Impegnati a portare la grande croce in legno del Giubileo realizzata dagli allievi falegnami, a sostenere il canto o semplicemente a pregare, seduti per terra sotto le antiche navate della Cattedrale. Sono stati i giovani e i ragazzi con la loro presenza gioiosa e numerosa a caratterizzare questo pomeriggio in Duomo la solenne e affollatissima celebrazione di avvio del Giubileo per la Chiesa trentina. In trecento avevano partecipato con gli animatori dei loro gruppi di Pastorale Giovanile ad una duegiorni di preparazione a questo evento, ma in Duomo sono arrivati anche gruppi di ministranti e di adolescenti, ad aprire significativamente anche la processione in via Belenzani, simbolo del cammino dell’Anno giubilare. Vi erano convenuti anche gruppi di pellegrini arrivati a piedi, come una settantina di parrocchiani da Mattarello.
Sul tema “Pellegrini di speranza” insiste il Papa nella bolla di indizione che è stata letta durante la breve “stazione” d’avvio nella chiesa di San Francesco Saverio e che è ripresa anche nel fresco messaggio dell’Arcivescovo per il Giubileo dal titolo “Nella terra della speranza” consegnato a tutti i fedeli al termine della celebrazione.
“Più la guardo e più penso a quanto siete stati bravi nel progettarla e realizzarla” ha sussurrato il vescovo davanti alla croce, prima di entrare in Duomo, rivolgendosi ai giovani allievi del CFP di Tesero che l’hanno realizzata con il legno recuperato anche dalla piaga del bostrico.
Dal fonte battesimale, con la benedizione dell’acqua che si è oggi rinnovata in tutte le chiese cattedrali d’Italia e del mondo, è cominciata la solenne celebrazione accompagnata anche con l’inno del Giubileo dalla Cappella Musicale del Duomo, dai cori delle valli di Non, di Sole e di Spiazza Rendena. Hanno concelebrato assieme all’arcivescovo Lauro Tisi, anche l’arcivescovo emerito Luigi Bressan, ed il vescovo missionario in Brasile, mons. Mariano Manzano, emerito della diocesi di Mossorò. E poi una settantina di preti, con i Vicari di tutte le otto zone pastorali, una dozzina di diaconi, ma anche tanti religiosi e religiosi, nonchè rappresentanti di varie associazioni laicali della diocesi. Nel primo banco anche il vicecommissario del governo, Massimo Di Donato.
Nel clima natalizio della festa della Sacra Famiglia mons. Lauro Tisi nell’omelia (disponibile integralmente sul sito diocesano e sul prossimo numero di Vita Trentina) si è rivolto con riconoscenza ai giovani e alle comunità, ripresentando l’umanità di Gesù e l’importanza di frequentare l’Eucaristia e la Parola, anche nell’itinerario di quest’Anno orientato dalla speranza, dal perdono e dalla carità.
“Percorrendo queste strade – ha concluso mons. Tisi – potremmo contribuire a far sì che le nostre comunità diventino comunità vocazionali, dove torna la gioia di mettersi a disposizione dell’annuncio del Vangelo, riscoprendo la bellezza di sposarsi nel Signore, contribuire a costruire la comunità con l’annuncio della Parola e dei Sacramenti come presbiteri, far assaporare la forza del Regno nella vita religiosa, spalancare le porte alla destinazione universale dei beni e alla fraternità universale grazie alla scelta missionaria”.
Nel numero speciale di Vita Trentina in edicola il 2 gennaio un’ampia fotocronaca dell’evento e un approfondimento dei temi e degli eventi del Giubileo in Diocesi.
