Il Cup resterà in Trentino: sollievo per 140 lavoratrici

Il Cup resterà in Trentino e 140 lavoratrici tirano un sospiro di sollievo. Una condizione che ha permesso di centrare un altro importante obiettivo: il nuovo contratto integrativo. “Un traguardo molto importante – ammettono Michele Guarda, segretario generale della Fiom, e la RSU – all’interno di un contratto che apporta migliorie per tutte le lavoratrici e i lavoratori trentini della Gpi. Giunta e Consiglio provinciale sono stati determinanti per superare un anno fa lo scoglio più critico, ora però si migliori la legge sugli appalti”.

“Come noto – ricorda la Fiom Cgil – il bando di gara predisposto dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) lasciava aperta una falla preoccupante: nonostante le cosiddette clausole sociali, che obbligavano l’azienda aggiudicataria a proseguire i rapporti di lavoro con tutte le lavoratrici, tali clausole sarebbero potute essere facilmente aggirate semplicemente delocalizzando, persino all’estero, i luoghi di lavoro. Di qui le forti proteste delle lavoratrici, sfociate in manifestazioni sotto i palazzi della Provincia.

A fronte delle proteste il Consiglio provinciale, su proposta delle minoranze (prima firmataria Lucia Maestri) approvò all’unanimità una mozione e, poco dopo, l’assessore Mario Tonina intervenne facendo modificare in extremis il capitolato d’appalto”.

Dopo l’aggiudicazione a settembre dell’appalto alla trentina Gpi, nei giorni scorsi è stato raggiunto l’accordo integrativo che mette nero su bianco che “le lavoratrici/i lavoratori addetti ai servizi di call center rivolti prevalentemente a utenti della provincia di Trento saranno assunti e presteranno la propria attività lavorativa nel territorio provinciale”.

Adesso sindacato e azienda chiedono alla Provincia di inserire una clausola analoga in tutti i capitolati d’appalto. “Vogliamo riaprire il confronto con la politica trentina, confidando nella sensibilità che Giunta e Consiglio hanno già saputo dimostrare – sono le parole di Michele Guarda – per giungere a migliorare la legge sugli appalti, al fine di salvaguardare i posti di lavoro in Trentino”.

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