“La pandemia ha pesantemente sconvolto una parte consistente del mondo del lavoro. Penso ai lavoratori stagionali e a quelli per cui il tempo determinato è ormai inesorabilmente scaduto. Penso ai tanti che nascostamente, senza rumore, stanno vivendo un vero dramma personale e famigliare. Questa loro tenace dignità chiede ora a noi, con forza, di non voltarci dall’altra parte, ma di sentirci tutti interpellati, nessuno escluso, soprattutto chi è in condizione di produrre posti di lavoro, servizi, formazione”.
Così l’arcivescovo Lauro Tisi in un passaggio dell’omelia durante la Messa per il 1° maggio, san Giuseppe lavoratore e Festa del lavoro, celebrata nella mattinata di oggi nella chiesa parrocchiale di Pergine Valsugana su iniziativa delle parrocchie del perginese e delle Acli.
A concelebrare con l’arcivescovo, il parroco di Pergine, don Antonio Brugnara, il vicario parrocchiale don Paolo Vigolani, il collaboratore don Luigi Boninsegna e l’assistente ecclesiastico delle Acli e delegato per l’Area Testimonianza e Impegno Sociale della diocesi, don Cristiano Bettega.
Sul sito web della Diocesi di Trento è possibile ripercorrere i passaggi fondamentali della celebrazione, e rileggere l’omelia completa, insieme all’intervento del presidente delle Acli trentine, Luca Oliver, che termine della celebrazione ha voluto ricordare la situazione molto pesante del lavoro in questo particolare periodo storico.