A ll’inizio del 1220 appare un de Flavedo e più tardi un Fiaveum e Fiaveium e infine nel 1313 un villa Flavei. È un derivato con suffisso -etum dal latino fabule, ”frasca” (da faba), quindi è passato per un fabuletum poi diventato fiavedo. Dalla forma antica Flaveio derivano il dialettale Fiavégi e l’italiano fiavetano.
Il cuore di Fiavé è il villaggio palafitticolo scoperto nella torbiera poco a sud dell’abitato. Le palafitte sono dell’età del bronzo (2000-1200 anni a. C.). In passato l’economia era silvo-pastorale e il commercio guardava alla pianura padano-gardesana. Nei prati fra Stumiaga e Fiavé si svolse la famosa “guerra delle noci” (1579) causata dai trattati noti come “le compattate” firmati tra il principe vescovo Lodovico Madruzzo e l’arciduca Ferdinando d’Austria. È centro rurale importante (allevamenti, caseificio, prodotti lattiero-caseari, ortofrutticoltura) e turistico.
Lo stemma è stato adottato il 30 aprile 1991 e allude sia all’ambiente locale, sia alla sua preistoria. È troncato. Sopra un campo verde stilizza una ninfea in argento. Sotto, su sfondo oro, reca in nero il reperto storico conosciuto come la “tazza di Fiavé”. Gli ornamenti esteriori sono quelli di Comune con fronde di alloro e quercia legate da un nodo in oro.