La recherche di Oregon, in viaggio verso di sé

Rascal, Louis Joos (ill.), Tommaso Gurrieri (trad.), Il viaggio di Oregon, Edizioni Clichy, 2025, pag. 40, 21,00 euro. Età 7+

Nell’America degli anni Cinquanta, un orso, Oregon, e un clown, Duke, compagni di lavoro in un circo, un giorno decidono di lasciarsi tutto alle spalle e di partire per le foreste dell’Ovest, per accompagnare il plantigrado nell’ambiente da cui proviene: “portami nella grande foresta”, è la sua richiesta e il pagliaccio l’accontenta. In queste poche righe la trama di Il viaggio di Oregon (Clichy; età 7+), sicuramente, però, in queste righe non tutto ciò che le pagine del libro raccontano.

Si tratta, infatti, di un’avventura che non è solo un ritorno alla natura, ma una vera e propria ricerca personale. Pensando a “pini e fiumi pieni di pesci”, i due viaggiano verso ovest, dalle fabbriche di città e dalle autostrade affollate, in autobus, in treno, in autostop e a piedi, incontrando vari personaggi, fino alle montagne dell’Oregon, dove l’orso trova il suo habitat e il pagliaccio, “leggero di cuore e felice”, si libera finalmente della sua faccia da clown.

Trasportato dall’intenso e pacato testo di Rascal, in cui ogni parola ha il suo posto preciso, questo albo illustrato è un vero e proprio poema in prosa. Un racconto al passato che dà al lettore quella sensazione di malinconia e nostalgia che domina l’intera storia, ma anche di speranza con l’ultima frase al futuro che illumina il finale. Una storia di complicità, di amicizia sincera con il passare del tempo e una promessa da mantenere. E un viaggio attraverso l’America profonda, industriale e poi selvaggia. Le illustrazioni a tecnica mista di Louis Joos sono meravigliose e si adattano perfettamente al testo avvolgendo il lettore.

Un libro per bambini che con la sua forza narrativa fortemente emotiva parla anche agli adulti, anche perché con vari livelli di significato. Guardato velocemente lo si potrebbe erroneamente classificare come libro adatto per la fascia d’età della scuola dell’infanzia, ma, letto ed osservato attentamente, non è così. Per il suo contenuto metaforico e la grande quantità di “non detto”, è un libro da proporre anche ai ragazzini più grandi. Letto e riletto, infatti, si scoprono sempre significati diversi di questo viaggio incantevole e toccante con una meta precisa che per uno dei due personaggi è un punto d’arrivo, mentre per l’altro, potrebbe essere l’inizio di una nuova avventura.

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