“Seguiamo con preoccupazione e condanniamo fermamente questa sequenza crescente di gravi atti di odio e di violenza nei confronti della comunità cristiana in Israele. Non è un caso che la legittimazione della discriminazione e della violenza nell’opinione pubblica e nell’attuale scenario politico israeliano si traduca poi anche in atti di odio e di violenza contro la comunità cristiana”.
Queste le parole del custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, in merito alla violenza che imperversa da inizio anno in Terra Santa e che, come riportano i francescani di Terra Santa, ha portato finora alla morte di 37 palestinesi e 7 israeliani. Una violenza che non lascia scampo neanche ai cristiani che abitano in Terra Santa, i quali, nelle ultime settimane, sono stati colpiti da cinque attacchi.
Ieri la Custodia di Terra Santa ha preso parola in merito a quanto sta accadendo, con particolare riferimento a un episodio di cronaca avvenuto proprio il 2 febbraio quando, alle 8.30 del mattino, un estremista ebreo americano è entrato nella chiesa della Flagellazione, prima tappa della via Dolorosa, nella città vecchia di Gerusalemme.
“L’uomo – scrivono fra Francesco Patton, custode di Terra Santa, e fra Alberto Joan Pari, segretario di Terra Santa – ha abbattuto la statua di Gesù e deturpato il volto della statua. Dopo che è stato immobilizzato dal portinaio del santuario, sul posto è arrivata la polizia che lo ha arrestato”.
Non è il primo episodio di questo tipo. “Si tratta del quinto incidente verificatosi nelle ultime settimane”, spiegano infatti fra Patton e fra Joan Pari. “Proprio la scorsa settimana, alcuni turisti sono stati attaccati da un gruppo di ebrei religiosi che sono entrati a Porta Nuova. Hanno compiuto atti vandalici in New Gate, vicino alla sede della Custodia di Terra Santa, scagliando sedie, tavoli e bicchieri e trasformando il quartiere cristiano in un campo di battaglia. Circa due settimane fa, un cimitero cristiano a Gerusalemme è stato vandalizzato, i graffiti ‘Morte ai cristiani’ sono stati scritti sui muri di un monastero nel quartiere armeno e sono stati vandalizzati i locali usati come chiesa nel centro maronita di Ma’alot”.
Fra Francesco Patton e fra Alberto Joan Pari rivolgono una richiesta al governo israeliano e alle forze dell’ordine: “Ci aspettiamo e chiediamo che il governo israeliano e le forze dell’ordine agiscano con decisione per garantire la sicurezza per tutte le comunità, per garantire la tutela delle minoranze religiose e per sradicare il fanatismo religioso, questi gravi fenomeni di intolleranza, questi crimini d’odio, e gli atti di vandalismo diretti contro i Cristiani in Israele”.
La mattina del 4 febbraio – scrive Agensir – alle 6.30 il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patto, celebrerà una Messa di riparazione per l’atto vandalico avvenuto in chiesa ieri mattina. Frati, religiosi e religiose, sacerdoti e fedeli sono invitati a partecipare a questo atto liturgico.