Quando qualcosa ti viene a mancare…

Concita De Gregorio con le illustrazioni di Beatrice Alemagna, In mezzo a un milione di rane e farfalle, Feltrinelli, 2024. 112 p., 16,00 euro. Età: per tutti da 12 anni

“Le persone che mancano sono quelle con cui passiamo più tempo, forse di più di quando c’erano. Ma non scrivo solo di loro… Tutte le trasformazioni sono perdite, anche quelle positive, quindi penso che in realtà le persone, le cose, i sentimenti non si perdono mai. Ci sono finché li abiti“: parla così del suo ultimo libro Concita De Gregorio in un’intervista a Vanity Fair dello scorso 15 ottobre. Con le illustrazioni di Beatrice Alemagna ha, infatti, appena pubblicato In mezzo a un milione di rane e farfalle. Dove vanno le cose perdute (Feltrinelli; età: per tutti dai 12 anni), un quaderno di appunti e schizzi dedicato a tutto ciò che può venire a mancare: persone, luoghi, oggetti, situazioni. Una carrellata di pensieri e riflessioni che portano il lettore a confrontare attivamente ciò che legge sulla pagina con ciò che ha vissuto o sta vivendo.

Ci sono Marco il fidanzatino che non era veramente innamorato di lei, Tata Carmen che non lavora più nella loro casa, la zia Aurora che è andata in America ed è diventata stilista. Ci sono Elena, Ippolito, Maddalena e Corrado. Ma ci sono anche Aria, il gatto andato nel paradiso dei gatti, il mare adesso troppo lontano dalla nuova casa e il brodo che non beve mai. Ci sono la solitudine, i sogni, la felicità. Sono tutte cose che nel corso della vita possono venire a mancare. E come fare a confrontarsi con queste assenze? Accettare l’assenza senza perdersi è la strategia che salva la vita.

Tutti, e i ragazzi in particolare, vivono facendo i conti con ciò che manca: qualcuno ci riesce bene, qualcuno meno e quindi arriva a negare il vuoto. L’idea di fondo di queste pagine è che non tutti e non tutto può restare presente per sempre. Ci sono persone e cose che arrivano, altre che vanno, e bisogna imparare a lasciarle andare in un movimento continuo dentro e fuori la vita. I personaggi, i luoghi e gli oggetti citati in questo libro fanno tutti parte della vita dell’autrice, ma possono essere simbolo di chi e di ciò che c’è o c’è stato nella vita di tutti.

Interessante la forma che questo libro ha preso sia per quanto riguarda il testo, che sembra una raccolta di appunti, sia per le illustrazioni che sono schizzi più che figure complete. Un libro che si legge di seguito, immaginando un narratore che potrebbe essere un ragazzo, ma anche un adulto. Un libro che si può anche leggere saltando di qua e di là, curiosando tra le pagine. Un libro che può ispirare a crearne uno simile, a cominciare a segnare le cose, le persone, i luoghi, le situazioni e le emozioni che ci sono o che ci sono state nella vita di ogni lettore. Un libro che fa pensare e condividere riflessioni.

 

L’autrice presenterà il libro domenica 3 novembre alle 11 al Museo civico di Borgo Santa Caterina a Rovereto, invitata dalla libreria Arcadia.

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