In questi giorni di inizio dicembre sono in molti ad aspettarla. Bianca, lieve, elegante, cristallina. È la neve, il candido manto che copre la terra e abita l’immaginazione di grandi e bambini. Può darsi anche che qualcuno, in alcune zone della terra non l’abbia mai vista né toccata. Altri, invece, abitanti di aree geografiche più a nord hanno perfino oltre 50 parole per definirla in tutte le sue varie forme, consistenze e temperature. Come fenomeno atmosferico è oggetto degli studi scientifici della nivologia, come candido fiocco o bianca coltre ispira musiche, immagini e racconti. La neve offre possibilità di sport, è importante per determinate attività economiche, è fondamentale per le sorgenti naturali d’acqua e per il riposo invernale del terreno. La neve può anche essere pericolosa per la forza che assume in valanghe e bufere. Di tutto questo e di molto altro parla il libro Nevario. Le forme della neve (Nomos Ed.; età 11+): una ricchissima fonte di informazioni scientifiche, curiosità, storie e termini che riguardano la neve e i cristalli che la formano. Realizzato con gli esperti del Centro Valanghe di Arabba, questo libro è molto interessante e cattura ad ogni pagina. Si può leggere di seguito dalla prima all’ultima riga per scoprire pian piano tutti i segreti della neve, o saltando qua e là, fermandosi su ciò che incuriosisce di più. La sua struttura, infatti, fatta di tanti brevi capitoli, permette anche questo tipo di lettura un po’ più veloce, per trovare risposta a una domanda o perché c’è solo poco tempo per fermarsi a leggere.
Il testo di Sarah Zambello è piacevole e brillante, facile da comprendere anche nelle pagine più rigorosamente scientifiche. Le illustrazioni di Susy Zanella sono tutte eleganti ed affascinanti, precise nei dettagli sulle pagine più tecniche, evocative e comunicative nella pagine più discorsive di narrazione. Tutte accompagnano perfettamente ciò che è offerto al lettore attraverso le parole. Il libro è completato da tre appendici che lo arricchiscono ulteriormente: un glossario dei termini tecnici, un po’ di note esplicative e una bibliografia e sitografia di riferimento con le fonti utilizzate dall’autrice, che possono costituire anche un suggerimento per continuare “a leggere di neve”, mentre si aspetta che cada dal cielo.