“Molte conferme e poche sorprese”. I sindacati sintetizzano così l’incontro avvenuto oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul futuro degli stabilimenti “Dana” in Italia. Per il Trentino erano presenti le Rsu degli stabilimenti di Rovereto e Arco e i segretari delle sigle sindacati territoriali. Sono scesi a Roma da Trento anche l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli e il direttore di Confindustria Roberto Busato.
La dirigenza della Dana, convocata dal Ministero per fornire spiegazioni e chiarimenti sulle recenti decisioni della multinazionale, ha chiarito che la vendita della divisione off-highway (componenti per veicoli del settore agricolo e delle costruzioni) coinvolge tutti i 30 stabilimenti sparsi nel mondo, che occupano complessivamente 9500 dipendenti.
Tutte le quattro società italiane di proprietà della corporate americana, Dana Graziano, Dana Motion Systems Italia, Dana TM4 e la “trentina” Dana Italia, sono coinvolte nella vendita, che interesserà 11 dei 12 stabilimenti italiani dove lavorano 3800 dipendenti, dei quali circa 950 in provincia di Trento.
Se le rappresentanze sindacali hanno apprezzato le parole del Governo, che ha detto che la questione è di interesse nazionale, le preoccupazioni per gli scenari che potrebbero aprirsi con la vendita, anche alla luce del nuovo quadro politico internazionale, rimangono tutte.
La dirigenza della Dana ha peraltro confermato e ufficializzato lo spostamento in Messico, da metà 2026, di circa il 30 per cento della produzione dello stabilimento di Rovereto. I sindacati hanno chiesto quali siano i motivi per i quali ad essere colpito dalla scelta di delocalizzare è proprio e soltanto, tra i 30 stabilimenti Dana nel mondo, lo stabilimento di Rovereto, con un impatto pesante sul territorio provinciale, ottenendo risposte giudicate evasive e del tutto insoddisfacenti. Anche l’assessore Spinelli ha espresso la preoccupazione che dopo tanti anni di un rapporto fecondo col territorio provinciale il Trentino possa essere considerato non più strategico per la multinazionale americana.
“Oggi non abbiamo avuto nessuna rassicurazione, ma solo la certezza che parte della produzione trentina verrà delocalizzata, senza alcun reale impegno a garantire l’occupazione”, hanno dichiarato a margine del confronto romano i sindacati trentini. Intanto domani e lunedì i lavoratori degli stabilimenti di Arco e Rovereto si riuniranno in assemblea.
“Confermiamo il massimo impegno come Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo per garantire la continuità produttiva e occupazionale degli stabilimenti trentini di Rovereto e Arco, interessati dalla procedura avviata da Dana”, ha commentato l’assessore Spinelli in una nota. “Continueremo a seguire con grande attenzione questa fase, rimanendo in stretto contatto anche con il ministero. Il nostro obiettivo è ora accompagnare eventuali acquirenti che intenderanno subentrare, per mantenere alto il livello di investimenti sul territorio e confermare la capacità dell’industria che per il Trentino è un asset strategico, sia in termini di produzione che di lavoro”.