In dialetto si dice Carzàn. A fine 1200 si trova un de Carzano e più tardi un de Carcani. L’origine è nel personale latino Certius. Non regge la derivazione da cardo, assai abbondante nella zona e in passato usato per cardare la lana. Il paese è al centro della Valsugana nella piana formata dai conoidi dei torrenti Ceggio e Maso. Durante la Prima guerra mondiale il paese venne completamente distrutto. Celebre la battaglia di Carzano del 18 settembre 1917. La centrale Enel che dal 1939 sfrutta le acque dei due torrenti è stata distrutta dall’alluvione del 1966. L’economia poggia sulla viti-frutticoltura e su artigianato. La chiesa, eretta nel 1690, è dedicata alla Madonna delle nevi.
Lo stemma è stato adottato il 7 ottobre 1988 e ricorda il fatto d’arme del 1917 e il carattere del paesaggio e dell’economia locale. Lo scudo con contorno lavorato in argento reca su sfondo rosso, da un lato, in alto, un’ascia e un arpione da fluitazione in argento che si incrociano, e dall’altro un fusto fiorito d’argento di cardo dei lanaioli. La croce al centro è rossa su argento. In basso, su sfondo azzurro vi è un ponte di legno su muratura al naturale sopra un fiume d’argento. Gli ornamenti esteriori sono di Comune con fronde legate in oro e azzurro con cocche e nastri.